Alessandro Canova è uno dei tanti ragazzi che ha iniziato ad occuparsi di musica prendendo l'avvio da elementi concreti, vale a dire lasciandosi plasmare da quelli che erano i fenomeni trend negli anni della sua formazione, in particolare hip-hop e trip-hop. Partendo da questi input ha allargato a raggiera i propri interessi sia verticalmente, ricercando le proprie radici tra le cosiddette avanguardie artistiche del '900, che trasversalmente, soprattutto in direzione delle culture asiatiche e delle arti visive in genere. Tecnicamente si è formato studiando basso elettrico e teoria musicale, per allargare poi la propria attività verso le possibilità offerte dall'elettronica. Il presente lo vede attestato intorno a movimenti storici quali minimalismo, cubismo e futurismo, oltrechè in sintonia con estetiche musicali contemporanee come la minimal-elettronica, i microsuoni, il glitch, il japanoise e il dark-ambient. Dai movimenti storici deriva anche una concezione della musica che intende aprirsi verso - e lasciarsi modellare da - altre forme artistiche come l'architettura, la scultura, la pittura ecc. Partendo da tali presupposti ha elaborato un linguaggio personale che, pur molto attento alla ricerca timbrica, non tralascia mai una rigorosa attenzione per la forma. Ancora poco conosciuto dal pubblico, seppur apprezzato nell'ambiente dei musicisti e degli addetti ai lavori, Canova rappresenta una delle più fondate speranze per la musica elettronica italiana. Una conferma arriva direttamente da Londra dove è stato invitato per partecipare alla rassegna The New Italian Futurists. In precedenza aveva collaborato al progetto mnw_rmx durante il Musiknetzwerke di Berlino, una convention che ha trattato l'influenza della rete nello sviluppo della musica elettronica. Il progetto 770 dell'italiano Mugen si sviluppa su una pulsante architettura di onde sinusoidali e frammenti glitch. L'atmosfera granulare e sospesa di questo lavoro, riecheggia le sonorità del giapponese Ikeda, del finlandese Philus, innestate su una [micro]struttura alla Bernhard Günther o alla Richard Chartier. Sospesi tra vaporosi silenzi e vibranti basse frequenze, aleggiano riverberi di blip e drone contrapposti a taglienti lampi di rumori sintetici in uno sviluppo attento e preciso che si snocciola attraverso le sette tracce della composizione.

''Generalmente non ascolto molta musica sperimentale, preferisco non farmi influenzare da altri musicisti, mi piace piuttosto trarre ispirazione dalla grafica o dalla pittura''.

Discografia:
Sine 000
770
Sequenza 01
Drowning Venice
770.3
Fragile Structures
Blank Disc 01
[/end]
Aditlo

Playlist:
VA: Deprogramming Music Volume 1
Kumiko Okamura: Menu#01-#08 sauce75
Missing Man Foundation: Panic Button
MagWheels: Treatkor
Fantasmagramma: Ab
Atau Tanaka: Biorhythms
Brain: Brain
Massimo: Minimo
Immedia: Virtual Recordings of Imagined Spaces
VA: Denshi Zatsuon Book compilation

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